Seque. Un software sequencer leggero

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In questi ultimi mesi durante le sere mi sono dedicato alla scrittura, in codice java, prima di un connettore midi, poi in seguito, anche di un software sequencer.

Ora Seque é le due cose insieme; che possono essere eseguite anche separatamente.

La scrittura di Seque é iniziata un po’ per gioco. Avendo in casa dei synth con porta Midi (din a 5 pin), ma non avendo nulla con cui connetterli a dei dispositivi midi usb, e, sopratutto, avendo anche un’instancabile curiosità  di approfondire seriamente l’argomento dal lato sia musicale che tecnico, ho deciso di “buttare via” le sere a scrivere Seque.

Ora siamo, con questa pubblicazione, alla versione 1.8 del jar.

Eh si! Si tratta di un jar. Per cui chi non conosce il codice java (non é un requisito necessario, intendiamoci per usare seque) dovrebbe almeno, se non già  in possesso, procurarsi una JVM. Oramai quasi tutti i computer hanno almeno una jre. Al limite visitate openjdk per scegliere una vostra jvm da usare. Nel dubbio vi potrebbe essere sufficente una jre. Dal link troverete le jvm open source. Sono liberamente scaricabili, almeno le versioni open, sia per window, sia per linux che per mac. Comunque per essere precisi: ve ne dovrebbe servire una sola jvm in generale. Quella che corrisponde all’architettura del vostro computer. Sentitevi liberi di cercarla anche altrove sul web la vostra open jre (jvm). Quello che importa é che sia compatibile con la vostra architettura.

Ho preparato 3 jar differenti in base al tipo di jvm che si ha sul computer. Oppure che trovate:

Il progetto era partito da un po’ di mesi e , tra l’altro, essendo anche open, é presente come codice sorgente su github a questo indirizzo seque – github. Ma per chi, giustamente, ha interesse solo ad usare il software per mandare in play dei midi sui suoi device o semplicemente connetterli per suonarci, vi assicuro, potete non considerare il link al codice sorgente, ma utilizzare uno dei 3 jar elencati prima.

Non vi aspettate grandi 😉 impatti a livello di rendering grafico, anzi, per niente. Con seque si usa la riga di comando. L’intento, e tutto quello che ha mosso la scrittura di questo sequencer é la portabilità . Non tanto in senso scientifico di usabilità  su più architetture hardware quanto un senso prettamente pratico di mobilità . Per cui leggerezza di esecuzione (anche con risorse scarse) a scapito della grafica. Il ché permette di avere un Sequencer , evviva , che può essere fatto girare anche su degli ARM, che sono, per chi non li conoscesse, dei processori molto più comodi da portare in giro 🙂 per esempio in sala prove, insieme ai device midi.

Non vi resta che lanciare seque sulla jvm che avete. Per esempio con il comando:

java -jar seque-1.8.jar masquenada .

Dove “masquenada” sarebbe il brano che avete e che volete eseguire . Ed in più il percorso in cui si trovano i vostri file midi di masquenada e il sequi.ini che sarebbe la configurazione per lo specifico brano.

Nel prossimo articolo proverà a parlare meglio del file seque.ini di configurazione. Ed in più di come si interagisce con seque in fase di esecuzione.


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